OBESITà
L’effetto degli antidiabetici agonisti di GLP-1 sul peso finisce appena si smette la cura

Gli antidiabetici della classe dei cosiddetti agonisti del GLP-1, diventati popolarissimi perché molto efficaci contro l’obesità, e insigniti dalla rivista Science del titolo di Scoperta dell’anno, hanno un effetto che finisce quando termina la somministrazione. E ciò significa che gli obesi, che perdono fino al 25% di peso, devono continuare ad assumerli probabilmente per tutta la vita, se non vogliono riacquistare i chili persi.
La durata limitata era già emersa con le prime due molecole approvate, il semaglutide e il liraglutide, in modo aneddottico, ma ora è stata confermata in modo molto più chiaro con il terzo della classe, il tirzepatide, approvato solo poche settimane fa negli Stati Uniti, per questa indicazione. Uno studio internazionale, durato 88 settimane, condotto su oltre 700 obesi, ha infatti fatto vedere che cosa succede. Come riportato su JAMA, i partecipanti, seguiti in 70 siti tra Stati Uniti, Argentina, Taiwan e Brasile, tra il 2021 e il 2023, sono stati trattati tutti con la dose massima per 36 settimane. Quindi metà di loro è stata tratta con un placebo, e gli altri hanno continuato con il farmaco. Dopo altre 72 settimane, chi aveva preso il farmaco, ed era già dimagrito del 20,9% (dopo le prime 20 settimane), ha perso un ulteriore 5% di peso, mentre gli altri hanno riacquistato il 14%, e anche se sono rimasti comunque al di sotto del peso di partenza (del 10% circa). Tutto ciò dimostra che non si può interrompere la cura. Quest’ultima comunque ha migliorato sensibilmente i parametri cardiovascolari come la pressione, il colesterolo e i trigliceridi. Resta da capire se ci siano conseguenze per un’assunzione cronica, ma occorreranno molti anni prima di avere risposte certe. Inoltre, c’è il problema di come affrontare l’aspetto economico, visto che questo farmaco negli Stati Uniti costa circa 1.500 dollari al mese (in Europa il prezzo non è ancora stato definito, perché il tirzepatide non è stato ancora approvato come antiobesità). Inoltre, sono noti gli effetti colaterali tra i quali nausea e vomito, e le autorità sanitarie statunitensi ed europee stanno indagando su un possibile rischio di pensieri suicidari e su un aumento di rischio di tumori tiroidei.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 13 dicembre 2023
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