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Non solo ragazze. Un maschio su cinque ha un disturbo del comportamento alimentare

Non solo ragazze e donne. Anche i maschi sono vittime dei disturbi del comportamento alimentare o DCA, e lo sono molto più spesso di quanto si pensi. Lo dimostra uno studio pubblicato su Eating Behaviours dai ricercatori dell’Università di Toronto, in Canada, che hanno condotto un sondaggio tra oltre 1.500 ragazzi e uomini di età compresa tra i 15 e i 35 anni, residenti in Canada o negli Stati Uniti.

Le domande erano state impostate per verificare chi presentasse i requisiti di un DCA, e le risposte sono state un’amara sorpresa: il 21,3% dei partecipanti può essere classificato come persona affetta da un DCA. Tra i maschi, inoltre, è molto più frequente la bulimia, che colpisce il 5,8% di loro, mentre l’anoressia riguarda solo lo 0,34%. Tra le femmine le proporzioni sono invertite.

Dalle risposte sono emerse anche altre specificità. Per esempio, gli omosessuali o i bisessuali sono più spesso vittime di un DCA, così come chi ha un elevato indice di massa corporeo.

Secondo gli autori, è urgente intervenire con iniziative dedicate ai ragazzi, che soffrono ancora più delle ragazze dello stigma, della vergogna, del timore del giudizio, e che hanno accesso alle strutture dedicate ancora meno facilmente delle ragazze, soprattutto se omosessuali o con un genere non binario.

La prevenzione e il trattamento devono essere sostenuti e incentivati per tutti, ma per i maschi in modo più incisivo, anche con iniziative specifiche.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 7 maggio 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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