ODONTOIATRIA
Alla formazione della carie contribuisce
anche un batterio nuovo: S. sputigena

Oltre al ben noto Streptococcus mutans, c’è un altro batterio responsabile della formazione della carie, finora mai sospettato di essere tale: il Selenomonas sputigena, conosciuto per essere coinvolto in un altro tipo di patologia orale, la parodontite. Gli odontoiatri dell’Università della Carolina del Nord hanno infatti analizzato, con tecniche di sequenziamento genetico e con test in vitro i campioni di placca di 300 bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, metà dei quali con carie, e hanno scoperto non solo la presenza di diverse specie, tra le quali S. sputigena, ma anche un meccanismo di formazione della carie del tutto nuovo. Come hanno poi illustrato su Nature Communications, infatti, S. sputigena da solo non riesce a provocare la carie. Tuttavia, aiuta e potenzia l’azione di S. mutans che, come noto, nel tempo costruisce una sorta di barriera impenetrabile, la placca o biofilm, contro la quale neppure gli antibiotici hanno effetto, e protetto dalla quale più trasformare gli zuccheri in acidi ed erodere così lo smalto, arrivando fino agli strati più profondi del dente. S. sputigena, che ha una sorta di appendice, aderisce agli zuccheri che costituiscono la placca, i glucani, e protegge S. mutans con strutture a nido d’ape; quest’ultimo, al sicuro sotto S. sputigena, secerne molto più acido, ed è quindi assai più efficiente nella proliferazione e nella formazione di carie. Quanto osservato è stato anche confermato in ulteriori cento campioni di placca, e oltre a offrire un quadro dle tutto nuovo su ciò che accade quando sono presenti batteri cariogeni, potrebbe portare a nuove, più efficaci strategie anticarie, che prendano di mira proprio S. sputigena.
Data ultimo aggiornamento 20 giugno 2023
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