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All’origine della fibromialgia potrebbe esserci anche una disbiosi intestinale

La fibromialgia, misteriosa malattia che secondo alcune stime colpisce fino al 4% della popolazione, le cui cause sono sconosciute, e che può essere invalidante, potrebbe dipendere anche da uno squilibrio del microbiota intestinale o disbiosi e, di conseguenza, essere contrastata con interventi mirati. Questo è questo suggeriscono i risultati di un piccolo studio clinico condotto dai medici e ricercatori dell’ospedale di Haifa, in Israele, pubblicato su Neuron.

In esso inizialmente sono stati condotti test su modelli animali del tutto privi di batteri, nei quali sono stati trasferiti i microbiota di alcune pazienti con fibromialgia, oppure quelli di donne senza la malattia. Il risultato è stato che i primi mostravano segni di dolore spontaneo e in generale di ipersensibilità agli stimoli dolorosi, a differenza dei controlli. Quindi, agli animali con fibromialgia sono stati somministrati i batteri delle donne sane, e si è visto un chiaro miglioramento.

A quel punto gli autori hanno trattato 14 donne con una somministrazione orale di un estratto di microbiota intestinale proveniente da persine senza fibrimialgia, e 12 di loro hanno avuto anch’esse una diminuzione dei sintomi dolorosi, dell’ansia e dei disturbi del sonno molto evidente. E’ emerso inoltre che i batteri delle donne con fibromialgia hanno un effetto diretto sui meccanismi che regolano il dolore a livello centrale, così come su alcune molecole prodotte dal fegato che hanno una funziona modulatoria anch’esse sul dolore.

Questi risultati, ottenuti su un campione troppo piccolo per qualunque generalizzazione, hanno comunque risvolti importanti, perché confermano che il microbiota, con ogni probabilità, è coinvolto. Di conseguenza, ci sono le premesse per approfondire, e per verificare le potenzialità terapeutiche con un campione più ampio. Al momento si sta preparando una sperimentazione su 80 pazienti, con lo scopo anche, se possibile, di identificare le specie batteriche responsabili, o quantomeno più decisive per la fibromialgia.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 14 maggio 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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