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Per evitare l’ipertensione, prima di ricorrere ai farmaci si può cucinare con sale iposodico

Per prevenire e combattere l’ipertensione, prima di ricorrere ai farmaci si dovrebbe adottare un rimedio semplicissimo: utilizzare sale iposodico, in cui una parte del sodio è sostituita dal potassio. Chi lo fa, ha infatti una diminuzione del 40% di incidenza di ipertensione, senza effetti collaterali. 

La validità del sale iposodico, consigliato a tutti tranne a chi ha specifiche patologie renali, è stata confermata in uno studio i cui risultati sono appena stati pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology, condotto in Cina. Qui i ricercatori e cardiologi dell’Ospedale Universitario di Pechino hanno selezionato circa 600 persone con almeno 55 anni di età (età media: 71,4 anni), e nessun segno di ipertensione e quindi valori di pressione nei limiti, inferiori a 140/90 millimetri di mercurio, che risiedevano in case di cura, e li hanno suddivisi in due gruppi. Uno di essi ha continuato a ricevere i pasti abituali, mentre l’altro ha consumato solo pasti prodotti internamente (era permesso solo un pasto alla settimana portato da fuori) e cucinati con sale al potassio, composto dal 62,5% di cloruro di sodio, dal 25% di cloruro di potassio e dal 12,5 di insaporitori a base di erbe. Dopo due anni, i primi avevano un’incidenza di ipertensione pari a 24,3 casi ogni cento persone, i secondi di 11,7 casi, cioè quasi dimezzata. Inoltre, chi aveva consumato sale iposodico non aveva avuto episodi di ipotensione, frequenti tra chi, invece, ricorre alle terapie farmacologiche.

Oltre a ciò, i valori medi di pressione non sono aumentati tra chi aveva assunto sale iposodico, mentre sono cresciuti negli altri. I primi avevano avuto una diminuzione dei valori di otto e due millimetri di mercurio (per la pressione sistolica e per quella diastolica, in media) di mercurio, rispetto a chi aveva continuato con il sale normale.

Anche se le autorità sanitarie di molti paesi e l’OMS insistono a indicare la riduzione in assoluto del sale come strumento di prevenzione primaria, ottenendo risultati insoddisfacenti, perché le persone amano il gusto salato, e perché le aziende non fanno abbastanza per diminuire il sale nei propri prodotti, l’impiego di sale con potassio sembra essere una strategia più efficace. Per questo, secondo gli autori andrebbe incentivata molto più di quanto non accada oggi, per esempio rendendo il sale iposodico conveniente, e facendone conoscere i benefici a tutta la popolazione. 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 29 marzo 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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