NUTRIZIONE
Il caffè allunga la vita, ma solo se contiene pochissimo zucchero e pochi grassi saturi

Bere un quantitativo moderato di caffè tutti i giorni allunga la vita. A patto, però, che sia nero o, al massimo, con quantitativi ridotti di zucchero e di grassi saturi come quelli provenienti dalla panna o dal latte. Se si esagera con le aggiunte, infatti, i benefici scompaiono.
Gli effetti positivi del caffè, una delle bevande più amate al mondo, dovuti soprattutto agli antiossidanti e alle altre sostanze preziose presenti, sono stati dimostrati in uno studio che ha preso in considerazione i dati di oltre 46.000 persone. Tutte avevano almeno 20 anni al momento dell’inizio della raccolta dei dati su abitudini alimentari e salute, protrattasi tra il 1999 e il 2018 nell’ambito della grande indagine di popolazione National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Come riferito sul Journal of Nutrition dai ricercatori della Tufts University di Boston, il consumo di una tazza di caffè al giorno è risultato associato a una diminuzione del rischio di morte per qualunque causa del 16%; se le tazze erano due il calo è stato del 17%. Tuttavia, questi valori diminuiscono parallelamente alla presenza di zucchero in quantità equivalenti, approssimativamente, a mezzo cucchiaino di zucchero granulare o miele o sciroppo dolce (pari al 5% della quantità quotidiana raccomandata). Lo stesso accade quando si superano i cinque cucchiai di latte con grassi al 2% (parzialmente scremato), oppure uno di panna leggera o un assortimento di entrambi (un cucchiaio di uno e uno dell’altro). Al di sopra di tali quantitativi, gli effetti sul rischio di morte non si vedono più.
Via libera quindi al caffè, ma senza aggiunte che ne vanifichino i benefici.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 28 luglio 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco