PSICHIATRIA
C’è un antidepressivo non farmacologico molto attivo, e il suo nome è Beethoven
L’ascolto della musica classica agisce da antidepressivo, anche nei casi di depressione resistente alle terapie farmacologiche. Il legame è noto da tempo, ma ora è stato confermato, e ne è stato dimostrato il meccanismo d’azione, grazie a uno studio molto particolare, pubblicato su Cell Reports. In esso infatti i neurologi della Facoltà di medicina dell’Università di Shangai, in Cina, si sono avvalsi di 13 pazienti che avevano avuto l’impianto di elettrodi cerebrali profondi per curare una depressione che resisteva a qualunque altro trattamento. I ricercatori hanno sfruttato la situazione, ovviamente con il consenso dei diretti interessati, per studiare i tracciati della trasmissione elettrica di alcune zone del cervello durante l’ascolto di brani di musica classica che esprimevano due statio d’animo molto diversi, e cioè la sinfonia n° 6 di Tchaikovsky Symphony, che evoca tristezza e malinconia, e la sinfonia n° 7 di Beethoven, che descrive la gioia e l’eccitazione. Tutti hanno ascoltato playlist con otto brani che non avevano ascoltato nell’anno precedente per tre volte al giorno, ogni giorno per due settimane. Il risultato del confronto dei tracciati ha mostrato che la musica classica, di qualunque tipo, sincronizza le onde elettriche delle due aree coinvolte, e cioè la corteccia uditiva, che processa le informazioni sonore, e il circuito della ricompensa, responsabile del tono dell’umore. Grazie a questa armonizzazione della trasmissione nervosa si determina un chiaro miglioramento della depressione. Secondo gli autori, la scoperta è importante sia per i legami tra stimoli sensoriali e umore (sono già in programma stimoli di altri tipo, per esempio visivi o olfattivi) sia per la progettazione di strumenti appositi per la terapia non farmacologica della depressione.
Nel frattempo, ascoltare musica classica sembra fare bene a tutti i depressi, a prescindere dall’autore e dalla familiarità con questo genere di componimenti.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 20 agosto 2024
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