MALATTIE RARE
Più vicina, forse, una terapia specifica per
la mucormicosi (il cosiddetto fungo nero)

La mucormicosi è un’infezione causata da funghi del genere Mucorales di cui le opinioni pubbliche mondiali hanno iniziato a sentir parlare durante il Covid. Era il cosiddetto “fungo nero” che provocava gravi infezioni agli occhi e al volto nelle persone debilitate per vari motivi, comprese quelle sottoposte ad alte dosi di cortisonici per contrastare il Covid. In realtà, la sua incidenza è in aumento da anni in tutto il mondo, proprio tra i più fragili quali i soggetti immunodepressi come chi si sottopone a un trapianto, o a una chemioterapia. E, contro di esso, così come contro la maggior parte dei miceti che infettano l’uomo, non ci sono molte armi terapeutiche. Con un’aggravante: poiché l’azione dei Mucorales si basa soprattutto sull’invasione e il danno ai vasi dell’ospite, e poiché i farmaci disponibili devono utilizzare i vasi perché sono dati per via endovenosa, l’efficacia di questi ultimi è gravemente inficiata dalla compromissione del sistema vascolare. Da qui l’idea di cercare di bloccare la parte più coinvolta nell’adesione ai vasi, e cioè una proteina chiamata CotH, in modo che il fungo sia fermato prima che sia tardi.
A metterla in pratica ci hanno pensato i ricercatori dell’Università della California di Los Angeles, che hanno realizzato inizialmente un anticorpo monoclonale diretto contro CotH nel topo. Come riferito su Science Traslational Medicine, una volta confermato che l’anticorpo funzionava, e che non sembrava avere effetti collaterali (essendo CotH una proteina presente solo nel fungo, il fatto non stupisce), i ricercatori ne hanno fatto una versione umanizzata, cioè resa invisibile al sistema immunitario umano (non percepita come murina) chiamata VX-01. Quindi hanno avuto conferme importanti sia in vitro che in vivo, nei modelli animali. Questo anticorpo, infatti, è circa dieci volte più potente di quello murino, e potrebbe quindi diventare davvero una terapia. L’idea è di darlo da solo, oppure insieme agli antifungini, che riuscirebbero ad agire, essendo i vasi preservati dall’azione di VX-01.
Gli studi proseguono, ma i ricercatori hanno già messo a punto un procedimento per produrre VX-01 su larga scala per l’impiego umano, in caso dovessero arrivare tutte le conferme necessarie.
Negli Stati Uniti si calcola che ci siano circa 4.000 casi all’anno, con una mortalità del 60%, ma in paesi nei quali i Mucorales sono endemici come l’India si arriva a 300.000 casi. Secondo l’OMS, l’incidenza va da 0,005 a 1,7 casi per milione di persone.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 27 marzo 2025
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