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I rimedi alternativi (di qualunque tipo)
non hanno alcuna efficacia nell’autismo

Le terapie alternative e naturali, che moltissimi autistici (fino al 90%) adottano nel corso della loro vita, potrebbero essere del tutto inutili. Per 19 di essi non c’è alcuna prova che funzionino e, anche quando qualche indizio autorizza a sperare, i dati, a oggi, sono del tutto insufficienti per sbilanciarsi su un eventuale effetto terapeutico. Lo dimostra uno degli studi più completi mai effettuati, appena pubblicato sulla rivista del gruppo Nature Human Behaviour dai ricercatori dell’Istituto Pasteur di Parigi: una metanalisi a ombrello. Si tratta di un tipo di studi che analizza altre metanalisi – in questo caso 248, che hanno coinvolto oltre 10.000 autistici - e le ha rielabora secondo criteri molto rigorosi, per arrivare a dare indicazioni motivate scientificamente.
I trattamenti inclusi erano: l’agopuntura, le terapie con animali, quelle con acidi grassi, quelle con erbe, quelle con supplementi come la L-carnitina e la L-carnosina, la L-acetilcisteina, la vitamina D, l’ossitocina, le secretine, i sulforani o la melatonina, e poi la musicoterapia, l’attività fisica, i probiotici, la stimolazione magnetica transcranica (rTMS) e quella diretta o tDCS, l’integrazione sensoriale e le diete. Per nessuno di essi è stato possibile dimostrare una qualche efficacia. E’ bene quindi tenere presente che si tratta di approcci che non hanno prove a supporto.
Per aiutare gli autistici (o, nel caso dei bambini, i genitori e in generale i caregiver) a verificare se un rimedio che viene loro proposto sia stato oggetto di qualche studio e, se sì, con quali esiti, i ricercatori hanno messo a disposizione una piattaforma online che sarà sempre aggiornata.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 22 settembre 2025
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