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Il mal di schiena si previene camminando.
E il dolore si può curare con l’agopuntura

Per prevenire il mal di schiena cronico, una delle condizioni più comuni nelle società occidentali, soprattutto dopo una certa età, bisogna camminare. Ogni giorno, regolarmente, per più di un’ora, se possibile, meglio se a passo svelto. Se lo si fa, infatti, si hanno benefici che consentono di evitare il dolore e, quindi, le conseguenze sulla quotidianità e le terapie. E quandi invece il dolore è presente, uno degli approcci non farmacologici è l’agopuntura.

L’importanza del movimento regolare, già nota, è stata confermata da uno studio pubblicato su JAMA Network Open dai ricercatori della Norwegian University of Science and Technology (NTNU), che hanno effettuato un’analisi di dimensioni più grandi rispetto a tante altre ricerche analoghe. I dati riguardano infatti più di 11.100 partecipanti dell’età media di 55,3 anni seguiti per una media di 4,2 anni, e per questo sono considerati molto attendibili.

Non solo. Durante il periodo di osservazione, infatti, i partecipanti avevano indossato due misuratori di passi, uno posizionato sulla coscia e uno sulla schiena per una settimana, e grazie alle misurazioni è stato possibile avere dati precisi. I risultati hanno mostrato che rispetto a chi, in media, camminava 78 minuti al giorno, chi lo faceva per 78-100 minuti aveva una riduzione del 13% del rischio di mal di schiena cronico. Chi riusciva a camminare per 101-124 minuti aveva una riduzione più marcata, del 23%, che restava all’incirca la stessa (leggermente superiore) anche per chi, ogni giorno, camminava più di due ore. Analogamente, chi camminava con un passo più spedito (con maggiore intensità, in base alle definizioni date nello studio), aveva effetti maggiori. Tutto dimostra quindi che camminare ogni giorno a passo sostenuto, per un tempo non breve, ma neppure incompatibile con le normali attività, è uno modo molto efficace per tenere lontano un disturbo che può compromettere anche gravemente la qualità di vita. 

Sulla stessa rivista è stato pubblicato anche un altro studio, che riguarda la terapia di un mal di schiena già presente. I dati ottenuti su 800 pazienti sottoposti ad agopuntura per tre mesi, oppure per un periodo che arrivava fino a un anno, mostrano che i benefici raggiunti dopo i primi e tre mesi migliorano in misura meno marcata se la terapia si protrae, anche se superiore rispetto a ciò che accade se l’applicazione degli aghi si ferma dopo i primi tre mesi. In ogni caso, l’agopuntura aiuta, e non poco.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 26 settembre 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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