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Sempre più vicino l’arrivo dei primi farmaci anti-obesità da assumere per via orale

C’è un farmaco che potrebbe diventare un competitor delle superstar della famiglia dell’ozempic, contro l’obesità: l’orfoglirpon. Infatti, anche se ha effetti leggermente meno potenti, e lo stesso meccanismo d’azione, presenta un vantaggio che potrebbe fare la differenza: la somministrazione orale (l’ozempic e gli altri richiedono quella sottocutanea, in iniezione). E ora gli ultimi dati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, fanno sembrare il suo arrivo più vicino, se le agenzie regolatorie daranno il via libera.

Nello studio, oltre 3.100 pazienti reclutati in nove paesi, obesi ma senza diabete 2, sono stati trattati con tre dosaggi (6, 12 e 36 milligrammi) di farmaco o di un placebo al giorno per 72 settimane. Alla fine, i tre gruppi di trattamento hanno avuto una diminuzione del peso rispettivamente del 7,5, dell’8,4 e dell’11,2%. Nel dosaggio più alto, però, più di un terzo dei partecipanti ha ottenuto un calo superiore al 15%, e un quinto del 20%, cioè del tutto simile a quello che si ha con l’ozempic e gli altri. Inoltre, sempre in questo gruppo, il 54,6% ha avuto almeno un calo del 10% (si considera una riduzione significativa qualunque perdita di peso raggiunga almeno il 10%, e si assume che a questa corrispondano benefici anche cardiovascolari); con il placebo la media è stata del 2,7%. Anche con l’orfoglipron, inoltre, si sono visti i vantaggi sulla pressione, sui valori dei grassi nel sangue, su quelli degli zuccheri e su quelli dell’infiammazione.

Gli effetti collaterali sono stati del tutto simili a quelli già emersi con gli agonisti di GLP-1 iniettabili, soprattutto a carico dell’apparato gastrointestinale. Nello studio, una percentuale di pazienti compresa tra il 5,3 e il 10,3% ha interrotto le cure a causa dei fastidi, come avviene con l’ozempic.

Ora si attendono i pronunciamenti delle agenzie regolatorie, ma l’arrivo della prima molecola orale della classe (e molte altre sono nelle fasi finali delle sperimentazioni) sembra davvero vicino. Sullo stesso numero del New England spno stati pubblicati anche i primi risultatati di una forma orale di semaglutide (ozempic), ottenuti su 200 pazienti cui erano stati somministrati 25 mg al giorno. Dopo 64 settimane, la perdita di peso rispetto al gruppo trattato con il pacebo era del 13,6% e anche gli altri parametri erano in linea con quanto atteso. L’era delle iniezioni potrebbe volgere al termine.


Data ultimo aggiornamento 25 settembre 2025
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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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