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Celiachia, a scatenare la risposta immunitaria non è solo il glutine

La risposta immunitaria associata alla celiachia potrebbe essere scatenata non solo dal glutine, ma anche da una serie di altre molecole.

Lo hanno scoperto gli allergologi della Columbia University di New York, che in uno studio pubblicato sul Journal of Proteome Research hanno dimostrato che la reazione immunitaria è indotta non soltanto dal glutine, ma anche da cinque altre famiglie di proteine, la più nota delle quali è quella delle cosiddette serpine.

Queste proteine immunogeniche diverse dal glutine potrebbero in futuro rappresentare il bersaglio di nuove terapie specifiche contro i sintomi della celiachia.

LA MALATTIA - Nella celiachia l’organismo reagisce alla presenza del glutine, sostanza che costituisce fino ai due terzi di alcuni cereali, scatenando una reazione che distrugge la parete dell’intestino.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 10 giugno 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: celiachia, glutine



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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