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Approvato dalla FDA il primo medicinale
contro le vampate che non contiene ormoni

Il suo nome farmaceutico è elinzanetant, quello commerciale non è ancora noto. La notizia che lo riguarda è la sua approvazione da parte della Food and Drug Administration statunitense, cui potrebbe seguire l’analogo via libera da parte delle autorità sanitarie europee e nazionali. Si tratta di una novità degna di nota, perché il farmaco è il primo indicato per i sintomi della menopausa che non contiene ormoni, e potrebbe quindi avere un notevole successo, diventando rapidamente il preferito rispetto alle terapie ormonali sostitutive, che comportano sempre rischi. quali quelli di ictus e infarti 

Il via libera è giunto dopo la pubblicazione dei risultati delle fasi 3 dello studio OASIS, condotto in diversi paesi su 600 donne di età compresa tra i 45 e i 60 anni con vampate da medie e a gravi e altri disturbi come quelli dell’umore e quelli del sonno o le sudorazioni improvvise. Le partecipanti hanno assunto elinzanetant al dosaggio di 120 milligrammi al giorno per 26 settimane, oppure un placebo per 12 settimane seguito dal farmaco per 14 settimane. I risultati hanno lasciato pochi dubbi, perché tre quarti (il 73%) delle donne trattate hanno avuto immediati benefici già nella prima settimana sulle vampate, ed entro la dodicesima sugli altri sintomi.

Il meccanismo d’azione del farmaco è diverso dai precedenti: la molecola blocca i recettori di due neurotrasmettitori che intervengono sul sistema nervoso periferico, la neurochinina 1 e quella 3, e per questo evita tutti i problemi connessi con la terapia ormonale, mentre risolve alcuni degli effetti dati dai cambiamenti ormonali della menopausa.

Le donne hanno ora a disposizione un nuovo strumento per preservare la propria qualità di vita anche dopo la menopausa. La speranza è che arrivi al più presto anche in Europa.

 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 6 novembre 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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