DERMATOLOGIA
Dopo 40 anni, l’EMA approva un nuovo farmaco per l’acne. In studio anche 2 vaccini

La European Medicine Agency (EMA), tramite il suo Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP), ha appena approvato un farmaco contro l’acne giovanile e quella dell’adulto, che rappresenta la prima vera innovazione da quarant’anni a questa parte. Il clascoterone (questo il nome della molecola, venduta dall’azienda Cosmo come Winlevi, in crema – 10 milligrammi per grammo – per uso topico) non agisce infatti sui batteri che provocano l’acne, come gli altri farmaci. Piuttosto, interferisce con i recettori degli ormoni maschili, gli androgeni, presenti anche nelle femmine e molto rappresentati nei sebociti, le cellule della cute che secernono appunto sebo, e che nei soggetti acneici sono iperattive. Secondo gli studi che hanno portato all’approvazione, la diminuzione della produzione di sebo ha effetti positivi sull’acne perché aiuta a diminuire l’infiammazione locale. In essi (due i principali), l’applicazione della crema per tre mesi due volte al giorno si è mostrata superiore al placebo, e a essa ha risposto il 19,5% di chi aveva applicato il principio attivo, contro il 7,7% di chi aveva applicato una crema priva di farmaci, data per controllo. Nei pazienti con acne moderata, il tasso di successo è stato del 18,9%, contro il 6,6% del placebo, mentre in quelli con acne grave rispettivamente del 10,4% e dell’1,8%.
I principali effetti collaterali segnalati sono stato qualche eritema, una pelle troppo secca e tendente alla desquamazione, il prurito e la sensazione di bruciore.
L’approvazione è dai 12 anni in su, e arriva dopo analoghi via libera concessi in altri paesi, tra i quali gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Ora tutti i paesi membri dovranno a loro volta decidere se approvare e rimborsare o meno il clascoterone.
Anche se non si tratta di un farmaco miracoloso, può senza dubbio essere di aiuto, ed è probabile che giunga presto nelle farmacie dell’Unione Europea. Dovrebbe comunque sempre essere utilizzato dopo la prescrizione del dermatologo.
Intanto, come ricorda Nature, sono in sperimentazione ben due vaccini. Uno, di Sanofi, a mRNA, è diretto contro i batteri che causano l’acne ed è quindi curativo. Al momento è stato somministrato a 400 persone nell’ambito di una fase 1. Il secondo, messo a punto dai ricercatori dell’Università di San Diego, è invece preventivo, e diretto contro l’enzima rilasciato dai batteri, che scinde l’acido ialuronico favorendo l’infiammazione tipica dell’acne, la ialuronidasi. Se fiunzionasse, sarebbe preventivo.
Nei prossimi mesi si avranno i risultati delle sperimentazioni, e si capirà se procedere con le fasi successive. Se uno dei due o entrambi funzionassero, si potrebbe trattare di una vera rivoluzione.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 1 settembre 2025
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