Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Passa dal naso la salvezza contro il virus Ebola

La somministrazione intransale potrebbe essere quella giusta per i nuovi vaccini anti-Ebola che si stanno affannosamente studiando in tutto il mondo, nel tentativo di porre un argine all’epidemia che ha già causato oltre 5.000 vittime.

Lo suggerisce un piccolo studio preclinico, condotto su tre scimmie dai ricercatori dell’Università del Texas (USA) di Austin, e presentato nei giorni scorsi al meeting dell’American Association of Pharmaceutical Scientists svoltosi a San Diego, in California.

Gli animali sono stati vaccinati con la formulazione nasale di uno dei vaccini più promettenti e, 150 giorni dopo, infettati con il virus Ebola Zaire. I primati sono tutti sopravvissuti, mentre nel gruppo di controllo, composto da tre scimmie infettate con la normale formulazione intramuscolare, una è morta (sopravvivenza del 67%).

I risultati ottenuti con il vaccino intranasale potrebbero rappresentare un primo passo verso un farmaco efficace, sicuro e anche facile da somministrare. Lo stesso gruppo di ricercatori, peraltro, sta studiando anche un’altra formulazione non tradizionale del vaccino: quella sublinguale, con il vaccino disperso in una pellicola assorbibile.

 


Data ultimo aggiornamento 11 novembre 2014
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: Ebola



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA