Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Non è affatto vero che l’aceto di mele fa dimagrire: ritirato lo studio che lo sosteneva

No, l’aceto di mele non fa dimagrire. E a dirlo è la stessa rivista che, pochi mesi fa, aveva pubblicato lo studio che sembrava dimostrarlo, il British Medical Journal, che oggi torna sui suoi passi e chiede a tutti di tenere conto del ritiro del lavoro, e di non citarne più le conclusioni perché non sono dimostrate e possono arrecare danni a chi dovesse credervi.

Per capire che cosa sia successo bisogna tornare al marzo 2024, quando nella sezione Lettere del BMJ Nutrition Prevention Health compare uno studio condotto dai ricercatori dell’Università americana di Beirut, in Libano, su 120 ragazzi in sovrappeso o obesi. I partecipanti erano stati suddivisi in due gruppi: quelli appartenenti al primo avevano assunto, tre volte al giorno, 5, 10 o 15 ml di aceto di mele tutti i giorni per 12 settimane, gli altri un placebo. Alla fine, i dati antropometrici sembravano indicare una perdita di peso e un miglioramento dei principali parametri metabolici rispetto agli altri. Tuttavia, un esame più attento dei dati ha fatto emergere gravi lacune metodologiche e statistiche, che hanno portato al ritiro e alla richiesta di non tenere conto di quella Lettera. Quest’ultima è motivata soprattutto dall’enorme risonanza avuta dalla pubblicazione, che l’ha resa molto popolare. Tornare indietro non sarà quindi facile. E gli esperti che hanno valutato se pubblicare o meno lo studio nello 2024 avrebbero probabilmente potuto e dovuto svolgere il compito con maggiore scrupolo. Sarebbe stato meglio per tutti. Comunque no, bere un pochino di aceto di mele non fbasta per dimagrire.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 22 ottobre 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA