Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Le ondate di calore uccidono soprattutto
gli anziani perché stressano il cuore

Secondo gli ultimi dati, nel 2022 in Europa il caldo estremo estivo ha provocato 61.000 morti, 18.000 dei quali in Italia. Ora uno studio dell’Università della Pennsylvania pubblicato sul Journal of Applied Physiology spiega a che cosa si debba, almeno in parte, questo eccesso di mortalità. Per ogni innalzamento di temperatura, l’organismo emette liquidi attraverso il sudore, e manda il sangue dal centro alla periferia. Ma per permettere l’adattamento, il cuore accelera il suo battito, accelerando il metabolismo, e questo, se in un giovane sano di solito non ha conseguenze, in un anziano può averne di catastrofiche, soprattutto se quest’ultimo è affetto da patologie cardiovascolari o di altro tipo. Nello studio, i ricercatori hanno selezionato 51 giovani sani e hanno chiesto loro di ingoiare un dispositivo che misura la temperatura interna del corpo. Quindi li hanno fatti restare in una stanza in cui la temperatura e l’umidità aumentavano ogni 5 minuti, e hanno chiesto loro di svolgere una leggera attività fisica. 20 minuti dopo ogni innalzamento di temperatura, il battito cardiaco accelerava, per poi giungere a un plateau, ma quando la temperatura si alzava ulteriormente, il processo si ripresentava, soprattutto dopo i 34°C in un’atmosfera umida, e dopo i 41°C in una secca. L’accelerazione, inoltre, era indipendente dai segni di accaloramento quali la sudorazione, a riprova del fatto che il fenomeno, chiamato sforzo cardiovascolare, interviene molto presto, è più marcato in un’atmosfera umida e non è sempre immeditamente percepibile. Tutto ciò spiega perché l’esposizione al caldo possa essere fatale, soprattutto per gli anziani, il cui cuore viene sottoposto a uno sforzo che non sempre è sopportabile, ma anche per tutti gli altri.

Secondo una metanalisi del 2022, a ogni grado di temperatura esterna in più corrisponde un aumento di mortalità cardiovascolare del 2,1%. E la causa, almeno in parte, è lo sforzo eccessivo cui viene sottoposto il cuore.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 12 luglio 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA