PSICONCOLOGIA
La coltivazione idroponica di piantine
di insalata aiuta i pazienti a stare meglio
I pazienti oncologici possono trarre un significativo beneficio dalla coltivazione di piccole piante con la modalità idroponica, che non prevede l’utilizzo di terreno ma solo di nutrienti e luce, e che si può fare anche in piccoli spazi chiusi.
Da tempo è noto che chi affronta le terapie per un tumore può sentirsi psicologicamente meglio se viene coinvolto in attività quali il giardinaggio o anche solo la permanenza in spazi verdi. Tuttavia non tutti hanno la possibilità o la volontà di coltivare un piccolo terreno, anche quando ne possiedono uno. Per capire se gli stessi vantaggi potessero arrivare da una modalità di coltivazione diversa, i ricercatori dell’Università del Texas hanno coinvolto 36 pazienti dell’età media di 57 anni in un test durato otto settimane. A tutti sono stati distribuiti sistemi per la coltivazione idroponica commerciali, che contenevano una lampada a LED, il liquido con i nutrienti e 12 semi di insalate tradizionali. Durante tutto il periodo, gli autori hanno seguito e aiutato con consigli i partecipanti. Dopo quattro settimane e alla fine del test hanno misurato numerosi parametri legati allo stress, alla qualità di vita, all’alimentazione e al benessere. I risultati, riportati su Frontiers in Public Health, sono stati tutti positivi: i livelli di stress e depressione associati alla malattia sono diminuiti costantemente, mentre il benessere e la socialità sono migliorati, come pure la dieta, che ha incluso più vegetali e ha fatto registrare un generale miglioramento dell’appetito.
In generale, coltivare qualche piantina di insalata o di altro tipo anche in casa può essere di aiuto, e andrebbe consigliato, perché l’impegno in un’attività, a maggior ragione se connessa con la natura, ha sempre effetti positivi.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 7 novembre 2025
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