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L’agopuntura contrasta efficacemente le vampate e così aiuta a curare il tumore - L'Assedio Bianco

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L’agopuntura contrasta efficacemente
le vampate e così aiuta a curare il tumore

L’agopuntura può essere di grande aiuto nel contrastare le vampate e gli altri sintomi associati alla terapia ormonale prescritta a molte donne dopo l’asportazione di un tumore al seno.

Le donne che si devono sottoporre a una cura a base di ormoni perché hanno un tumore sensibile agli estrogeni soffrono di effetti collaterali come le vampate, le sudorazioni notturne e altro nell’80% dei casi, e questo spinge molte di loro ad abbandonare le cure che, invece, sono cruciali, perché possono evitare le recidive. Ciò accade anche perché non esistono farmaci efficaci e senza effetti collaterali. Per questo l’agopuntura potrebbe trovare una sua importante collocazione. Lo suggerisce uno studio replicato in modo identico negli Stati Uniti, in Cina e in Corea del Sud, su un totale di 158 donne sottoposte a due tipi di trattamento. Come illustrato su Cancer, nel primo, detto dell’agopuntura immediata o IA (da immediate acupuncture), le pazienti sono state trattate due volte alla settimana per dieci settimane subito dopo l’asportazione del tumore, e sono poi state seguite nelle dieci settimane successive. Nel secondo gruppo è stata verificata l’agopuntura più tardiva o DAC (da delayed acupuncture control), e cioè iniziata dieci settimane dopo l’intervento, e praticata una sola volta a settimana per altre dieci settimane. A dieci settimane dall’intervento di asportazione del tumore, il 64% del gruppo IA aveva avuto un chiaro miglioramento nel numero e nell’intensità delle vampate, contro il 18% del gruppo DAC. In generale, le donne che erano state inserite nel gruppo IA hanno avuto benefici maggiori, anche se i punteggi registrati tra la settimana 10 e la 20 non sono cambiati in nessuno dei due gruppi. In compenso, non si sono visti effetti negativi.

Chiare le conclusioni degli autori: per sostenere chi deve curarsi per un tumore al senso positivo agli estrogeni, e quindi deve assumere una terapia ormonale, preservando la qualità di vita, l’agopuntura può rappresentare un valido aiuto.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 5 luglio 2024
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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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