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Isolata, in un albergo di Bologna,
una nuova specie del batterio Legionella

L’hanno chiamata bolognese (Bononiensis), perché è a Bologna che l’hanno isolata, in una struttura alberghiera. E’ una nuova specie di legionella, il batterio che si insedia dove c’è vapore acqueo, che può portare a infezioni respiratorie anche gravi, talvolta mortali, e che per questo viene attivamente ricercato proprio in edifici pubblici, dove è più facile che, attraverso le tubazioni, si determini una contaminazione non individuata fino a quando emergono focolai infettivi. 

I ricercatori dell’Università di Bologna l’hanno isolata proprio nell’ambito di ispezioni che compiono regolarmente e, notando alcune stranezze, l’hanno confrontata con le specie note, credendo, in un primo momento, che si trattasse di un ceppo atipico di un’altra specie, la Legionella quateirensis. Ma le successive indagini genetiche complete e quelle biologiche e morfologiche hanno portato alla scoperta: questa legionella non era mai stata descritta prima e, a tutti gli effetti, è una nuova specie. I ricercatori, che hanno presentato tutti i dati sull’ International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology (IJSEM), hanno anche depositato due campioni in due degli archivi più importanti del mondo, l’American Type Culture Collection (ATCC), negli Stati Uniti, e la Leibniz-Institute DSMZ-German Collection of Microorganisms and Cell Cultures (DSMZ), in Germania, affinché tutti i colleghi che lo desiderano possano contribuire ad approfondire gli studi. Nella loro agenda, nel prossimo futuro, c’è l’analisi della sensibilità o della resistenza agli antibiotici, nonché la determinazione dell’infettività e della capacità di provocare malattie (patogenicità) nell’uomo della nuova specie.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 30 gennaio 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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