Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Assumere anticoncezionali orali può aiutare alcune donne ad allontanare la depressione

Le donne che assumono anticoncezionali orali potrebbero essere anche, in parte, protette dalla depressione, per motivi ancora da chiarire. E’ quanto suggerisce uno studio che ne contraddice altri, pubblicati negli anni scorsi, che hanno mostrato una relazione opposta, ossia un aumento di depressione in chi prende la pillola. Ma i ricercatori di alcune delle più importanti università e centri di ricerca statunitensi quali l’Anglia Ruskin University (ARU), il Dana-Farber Cancer Institute di Boston e la University of California di Davis hanno ottenuto numeri che sembrano inequivocabili. Analizzando un campione di oltre 6.200 donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni, infatti, e verificando i due parametri, hanno dimostrato che le donne che usavano la contraccezione ormonale avevano un’incidenza di depressione più che dimezzata rispetto alle altre, e cioè del 4,6%, contro l’11,4% delle altre. 

Come hanno commentato gli autori sul Journal of Affective Disorders, il motivo principale sarebbe da ricercare nella sessualità delle donne: coloro che si affidano alla pillola possono viverla con maggiore serenità, senza temere gravidanze indesiderate. Inoltre, la differenza potrebbe essere dovuta al fatto che quella parte di donne che nota qualche segno di depressione mentre sta usando i farmaci orali, e per questo interrompe la contraccezione, cambia gruppo, nella valutazione, passando da quello delle utilizzatrici a quello delle non utilizzatrici o, per meglio dire, delle ex utilizzatrici, e questo può creare distorsioni matematiche, perché va a ingrossare le fila delle donne che sono depresse e sono classiuficate come non utilizzatrici. Saranno necessari ulteriori studi per comprendere fino in fondo la complessa relazione tra anticoncezionali orali e tono dell’umore, ma secondo gli autori probabilmente c’è una piccola parte di donne che sviluppano depressione se assumono contraccettivi ormonali, ma molte altre no e anzi, traggono un beneficio per quanto riguarda l’umore.

 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 23 novembre 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA