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Una molecola della polvere "protegge" i bimbi di campagna

Da alcuni anni è noto che i bambini che crescono in campagna sono meno soggetti ad allergie e asma, ma finora non si era mai compreso esattamente il perché. Si è sempre ritenuto che il sistema immunitario, venendo a contatto con numerosi allergeni, in modo molto più abbondante rispetto a quanto accade nelle "asettiche" case di città, maturasse meglio, ma attraverso quali passaggi e a opera di che cosa non era noto.

A chiarirlo ci ha pensato un gruppo di allergologi belgi, dell’Università di Ghent, insieme ai colleghi delle università di Monaco (Germania), Rotterdam (Olanda) e Marsiglia (Francia), che hanno studiato l’effetto della polvere, molto presente in campagna, sulle cellule dell’apparato respiratorio. Le ricerche sono state fatte, in un primo tempo, sugli animali, e poi anche su 2.000 bambini, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science. In sintesi, il contatto con la polvere della campagna (opportunamente prelevata in alcune fattorie svizzere e tedesche) induce la sintesi, nelle membrane dell’apparato respiratorio, di una proteina chiamata A20, che conferisce una grande resistenza alla stimolazione del sistema immunitario indotta dal contatto con gli allergeni (sostanze, cioè, in grado di attivare in modo eccessivo e sbagliato il sistema difensivo dell’organismo). Verificando la presenza di A20 nei 2.000 bambini cresciuti in campagna, gli autori hanno dimostrato che tutti avevano alti livelli di questa sostanza, tranne coloro che, per anomalie genetiche, ne esprimevano di meno. E, come c’era da immaginare, questi ultimi erano più soggetti alle allergie e all’asma.

Il prossimo passaggio sarà l’identificazione, tra le molte sostanze presenti nella polvere di campagna, di quella che stimola la produzione di A20, per poi iniziare a cercare farmaci che producano lo stesso effetto (farmaci che potrebbero costituire la base di un vaccino di nuova concezione per l’asma e le allergie).

A.C.
Data ultimo aggiornamento 11 settembre 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Vedi anche: 
Vivere in campagna fa davvero bene a tutti (anche a chi ci si trasferisce da adulto)
Allergie, test più sofisticati per smascherarle


Tags: allergie, asma, proteina A20



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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