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Gli insetticidi neonicotenoidi potrebbero danneggiare (molto) la fertilità maschile

Gli insetticidi noti come neonicotenoidi, i più usati al mondo, e già accusati di essere all’origine della drammatica morìa di api degli ultimi anni (e per tale motivo in parte vietati in alcuni paesi), probabilmente sono molto nocivi per la salute umana, e soprattutto per quanto riguarda l’apparato riproduttivo maschile. Loipotizza una revisione di 21 studi effettuati sui modelli animali tra il 2005 e il 2025, che arrivano tutti a conclusioni simili, appena pubblicata su Environmental Research. Nei roditori si vedono infatti chiaramente effetti quali danni ai tessuti del testicolo, riduzione della conta spermatica, conseguenze sulla motilità e sulla morfologia degli spermatozoi e altri cambiamenti (rispetto a quanto viene considerato fisiologico) che potrebbero compromettere la capacità riproduttiva. Secondo gli autori, ricercatori della George Mason University di Fairfax, quanto emerso negli ultimi vent’anni giustifica la conduzione di studi accurati anche sugli esseri umani, tra i quali, oltretutto, la fertilità è in calo da anni per motivi ancora in gran parte a chiarire. Nel frattempo, in attesa che l’impiego pervasivo di queste sostanze, che dalle coltivazioni arrivano al suolo, da lì alle acque per poi rientrare nella catena alimentare, cali drasticamente, i ricercatori raccomandano di lavare sempre molto bene frutta e verdura, di preferire, quando possivbile, quella biologica, e di seguire le sette regole indicate dalla Food and Drug Administration per cercare di ridurre l’assunzione di pesticidi e in generale per consumare vegetali freschi in sicurezza.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 18 novembre 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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