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Aglio e broccoli per rinforzare le difese contro il cancro

Il selenio e gli alimenti che lo contengono, ad esempio aglio e broccoli, potrebbero dare un contributo importante alla lotta contro il cancro. Lo suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of Biological Chemistry dai ricercatori dell’Università di Copenaghen, in Danimarca, nel quale è stato dimostrato l’effetto inibitore di composti contenenti selenio su una proteina, il cosiddetto ligando di NGK2D, che influenza negativamente il funzionamento del sistema immunitario.

E’ anche grazie a molecole come questa che le cellule tumorali riescono ad evadere il controllo normalmente messo in atto dalle difese immunitarie dell’organismo. I composti contenenti selenio riescono però a neutralizzare sia la forma solubile del ligando di NGK2D sia quella localizzata sulla superficie delle cellule tumorali. Se i risultati dei test condotti in laboratorio saranno confermati, potrebbero essere messi a punto nuovi farmaci che insieme ai già promettenti vaccini antitumorali potrebbero ripristinare le difese immunitarie e aiutare così l’organismo a combattere il cancro con le proprie forze.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 28 maggio 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: cancro, sistema immunitario



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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