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Il riscaldamento del clima fa peggiorare l’inquinamento acustico prodotto dagli aerei

Il rumore, si sa, fa male alla salute: non a caso esistono specifiche normative finalizzate a limitare l’esposizione delle persone in zone particolarmente a rischio come quelle adiacenti gli aeroporti. Insonnia, stress, alterazioni dei ritmi cardiovascolari e dei cicli circadiani sono solo alcuni dei possibili effetti negativi di cui può soffrire chi vive esposto cronicamente a troppi decibel. La situazione proprio di coloro che vivono in prossimità di un aeroporto sta peggiorando a causa di un fattore poco considerato, di solito, in queste valutazioni: il riscaldamento del clima. L’aumento delle temperature, infatti, rende l’aria meno densa e gli aerei meno efficienti, obbligando questi ultimi a rimanere più a lungo vicino al terreno, e aumentando così il tempo e l’area nei quali i rumori arrivano alle persone residenti nella zona.

Per capire l’entità del fenomeno, i ricercatori dell’Università di Reading, in Gran Bretagna, hanno effettuato diversi calcoli partendo dai dati di 30 aeroporti dell’Europa del nord, valutando le prestazioni di un aereo commerciale molto diffuso, l’Airbus 320, nei mesi estivi, e tenendo come riferimento 50 decibel, ovvero la soglia alla quale il rumore di un aereo diventa fastidioso e dannoso. Come hanno poi spiegato su Aerospace, hanno prefigurato tre scenari con aumenti di temperature analoghi a quelli medi previsti per i prossimi anni, e scoperto che l’angolo di salita degli aerei potrebbe diminuire dell’1-3% ma, in alcune condizioni, anche del 7,5%. E ciò significa che, oltre ad avere bisogno di una spinta maggiore, e quindi di più carburante inquinante, resteranno più a lungo vicini al terreno. Ma oogni secondo di vicinanza signifuica un secndo in più di rumore. Così, se oggi nella zona di Londra i cittadini esposti sono circa 60.000, presto potrebbero essere il 4% in più, cioè 2.500 in più. 

In caso ce ne fosse bisogno, i rischi per la salute connessi all’esposizione al rumore cronico sono un altro ottimo motivo per intensificare gli sforzi contro il cambiamento climatico.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 20 ottobre 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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