Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Epatite C: il vaccino sembra funzionare bene

Le prime sperimentazioni cliniche, condotte su 15 volontari, fanno ben sperare: il vaccino anti-epatite C, messo a punto da GlaxoSmithKline usando la stessa tecnologia impiegata per il vaccino anti-Ebola approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è ben tollerato, sicuro e sembra indurre una risposta anticorpale mai vista prima.

In una prima fase di sperimentazione sono state studiate due diverse metodologie, entrambe basate sull’impiego di adenovirus modificati e incapaci di riprodursi, contenenti le proteine del virus di interesse (Ebola o epatite C). Tali proteine, una volta liberate, inducono la formazione di anticorpi specifici.

Entrambe le metodologie sembrano funzionare e appaiono sicure, stando a quanto riferito su Science Traslational Medicine dagli autori, virologi e immunologi dell’Università di Oxford, in Gran Bretagna.

Si stima che nel mondo vi siano non meno di 180 milioni di persone infettate dall’epatite C, e che soltanto un quarto di esse siano in grado di guarire spontaneamente, o quantomeno di convivere con l’infezione senza che la malattia progredisca verso la cirrosi e il tumore del fegato.


Data ultimo aggiornamento 11 novembre 2014
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: epatite C, vaccino



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA