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Più vicino il vaccino contro la nicotina

Nuovo passo avanti nella strada verso la realizzazione un vaccino contro la nicotina che aiuti i fumatori ad abbandonare le sigarette. Nell’ambito di uno studio pubblicato sul Journal of Medicinal Chemistry un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla (USA) è infatti riuscito a mettere a punto un vaccino in grado si stimolare una risposta anticorpale  contro la nicotina significativamente più potente, rispetto a quella ottenuta da altri studiosi.

Quello di un vaccino che aiuti a smettere di fumare è un’idea sulla quale si è al lavoro da molto tempo. L’approccio prevede di neutralizzare la nicotina con anticorpi specifici, in modo che non interagisca con i cosiddetti centri cerebrali della ricompensa. In questo modo il tabacco non eserciterebbe effetti piacevoli, e abbandonarlo potrebbe risultare più semplice. I tentativi condotti in passato sono però falliti di fronte a un ostacolo chimico: in natura la nicotina è presente in due forme, e solo una di queste è presente anche nelle sigarette. I vaccini sperimentati fino a oggi erano mirati contro entrambe, e ciò faceva sì che funzionassero solo in un caso su tre. La formazione di anticorpi contro tutte e due le forme della nicotina, infatti, si traduceva in una perdita di efficienza del vaccino.

I ricercatori dello Scripps Research Institute sono ora riusciti a vaccinare gli animali da laboratorio solo contro la forma di nicotina presente nel tabacco, scoprendo che questa nuova formulazione del vaccino permette di stimolare una risposta quattro volte più potente rispetto all’altra forma. 

Se nuovi dati confermeranno la sua efficacia, questo approccio potrebbe essere in futuro utilizzato per tentare di vaccinare contro altre sostanze d’abuso, come la cocaina. ’

A.B.
Data ultimo aggiornamento 23 giugno 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: fumo, vaccino



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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