BOSTON
La melatonina “correlata”
agli attacchi di sclerosi multipla

Da tempo gli esperti cercano di capire come mai le crisi di sclerosi multipla siano, in genere, più frequenti e più gravi in estate e meno in inverno; tra le possibili circostanze che favoriscono questa alternanza sono state suggerite la vitamina D, l’esposizione ai raggi solari, le infezioni delle vie respiratorie e altro, ma ora i neurologi del Brigham and Women’s Hospital di Boston (Stati Uniti) hanno individuato un’altra possibile concausa: la concentrazione di melatonina - e hanno pubblicato i risultati del loro lavoro sulla rivista Cell. In particolare, gli studiosi hanno analizzato a fondo i parametri e le condizioni di 140 pazienti lungo diverse stagioni, dimostrando che la melatonina è più alta in autunno e inverno, periodi nelle quali la malattia è meno grave, e più bassa nella stagione primaverile e in quella estiva. Trasferendo poi gli studi sugli animali, hanno dimostrato che questa sostanza agisce su diversi tipi di cellule immunitarie molto importanti nella sclerosi multipla: i linfociti T.
E’ certamente presto per pensare che la melatonina (uno degli ormoni più importanti nella regolazione del ciclo veglia-sonno) possa diventare un farmaco per la sclerosi multipla. Ma sicuramente altri studi si concentreranno su questa molecola, per capire in che modo, esattamente, agisca da attenuatore della risposta autoimmune, e per progettare nuovi medicinali in grado di arginare questi problemi.
A.C.
Data ultimo aggiornamento 26 settembre 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco
Vedi anche:
• Sclerosi multipla, un nuovo bersaglio per possibili terapie
• Sclerosi multipla, il fumo accelera l’aggravarsi della malattia
Tags: linfociti T, melatonina, sclerosi multipla