TOSSICOLOGIA
Per la prima volta un antidoto neutralizza
il veleno di 17 serpenti tra i più mortali
Secondo le stime ufficiali ogni anno nel mondo circa 300.000 persone vengono morse da serpenti velenosi; di queste, 7.000 muoiono e 10.000 subiscono amputazioni. E si tratta certamente di una sottostima, perché spesso gli incontri con i serpenti velenosi avvengono in luoghi remoti e le conseguenze sfuggono alle statistiche ufficiali. Data la complessità e l’eterogeneità dei veleni, che si basano su tossine che provocano emorragie e altre che causano paralisi, finora è sempre stato considerato impossibile arrivare a un antidoto universale, e ci si è basati su sieri ottenuti da cavalli immunizzati di volta in volta con il singolo veleno. Tuttavia, alcune persone reagiscono al siero di cavallo, e le altre sostanze presenti possono ridurre l’efficacia delle immunoglobuline specifiche. Ora però la situazione potrebbe cambiare, almeno per una ventina di veleni. I ricercatori della Technical University of Denmark sono infatti riusciti a ottenere un siero polivalente sfruttando un tipo particolare di anticorpi: quelli di cammello o nanobodies. Questi ultimi sono molto piccoli e, a differenza degli anticorpi umano, che hanno quattro parti, ne hanno una sola: per questo si è pensato potessero raggiungere la tossina più in fretta.
I ricercatori hanno prima prodotto in vitro otto diversi nanobodies diretti contro 18 veleni di alcuni tra i serpenti più pericolosi del mondo, tra i quali i mamba, le vipere e i cobra. Quindi hanno creato una miscela con gli otto e, dopo aver visto che, in vitro, questa si legava a molti dei veleni studiati, l’hanno iniettata ai modelli animali; dopo hanno somministrato il veleno. Gli animali sono tutti sopravvissuti tranne quelli “morsi” con il veleno del mamba Dendroaspis angusticeps. Poi hanno fatto il contrario, riproducendo una situazione più vicina alla realtà, e cioè hanno somministrato prima i veleni e subito dopo la miscela. Come riferito su Nature, la loro miscela ha evitato la morte che sarebbe stata provocata da sei diversi veleni, ha ritardato molto gli effetti di due e ritardato la morte di ulteriori due, mentre si è confermata inefficace contro il Dendroaspis angusticeps (per il quale, però, esiste un antidoto). In totale, quindi, è stata attiva contro 17 dei 18 veleni sperimentati.
Tra i vantaggi vi è il fatto di poter produrre i nanobodies, tipici di tutti i camelidi e quindi anche dei lama, dei dromedari e così via, in laboratorio. Occorreranno ulteriori affinamenti e poi un sistema di produzione standardizzato, ma la strada verso un antidoto quasi universale sembra segnata.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 19 novembre 2025
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