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In arrivo (forse) un nuovo farmaco contro
la calvizie: sarebbe il primo da trent’anni

Si chiama (per ora) clascoterone, e potrebbe diventare il primo farmaco contro la calvizie maschile (alopecia androgenica) approvato negli ultimi trent’anni, oltretutto basato su un meccanismo d’azione nuovo rispetto ai precedenti, e da somministrare localmente.

I risultati degli studi di fase 3, per ora comunicati dall’azienda irlandese Cosmo e in attesa di pubblicazione, sembrano infatti confermare la sua efficacia, e il traguardo dell’approvazione sembra essere vicino. 

I trial clinici, denominati Scalp 1 e 2, sono stati condotti complessivamente su circa 1.500 uomini in Europa e negli Stati Uniti; a tutti è stata somministrata una soluzione di clascoterone al 5% oppure di placebo per un massimo di sei mesi e il parametro utilizzato per verificare la crescita dei capelli è stato il Target-Area Hair Count, che misura appunto la crescita di capelli in una certa unità di cuoio capelluto.

I risultati hanno mostrato infatti un aumento della crescita compreso tra il 168 e il 539%, rispetto al placebo. Anche se per ora sono poco chiari i motivi di un range di efficacia così ampio in due studi il cui protocollo è identico (ma si attendono chiarimenti dagli studi, quando saranno pubblicati con i numeri definitivi, perché al momento sono ancora in corso), non sembrano esserci dubbi sul fatto che il farmaco sia efficace. In entrambi, inoltre, non sono emersi effetti collaterali degni di nota.

Il meccanismo d’azione su cui si basa il farmaco è il blocco del recettore di un ormone maschile, il diidrotestosterone, direttamente nel follicolo, senza un assorbimento sistemico, fatto che assicura l’assenza di effetti sull’organismo.

La richiesta di approvazione è già stata sottomessa sia in Europa che negli Stati Uniti.

 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 16 dicembre 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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