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Presto un vaccino contro lo stafilococco resistente agli antibiotici?

Lo stafilococco aureo resistente agli antibiotici potrebbe essere messo KO da un vaccino. Il microbo in questione è quello resistente alla meticillina ed è uno dei batteri ad oggi più temuti, ma i primi studi di immunizzazione hanno prodotto risultati promettenti. Se ulteriori test confermeranno quanto finora osservato, il microbo, responsabile di molti decessi ospedalieri e di morti fra i pazienti alle prese con HIV, epatite, tubercolosi e altre pericolose infezioni, potrebbe essere reso quasi del tutto inoffensivo.

Lo sostengono i ricercatori del Biomedical Research Institute di Los Angeles, in California, che hanno pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) i risultati di esperimenti condotti sugli animali. La vaccinazione a base del cosiddetto vaccino NDV-3, attivo anche nei confronti di un altro noto microbo, la Candida albicans, è infatti risultato molto efficace.

L’efficacia di NCV-3 è già stata valutata anche in test preliminari condotti sull’uomo, nei quali si è rivelato sicuro e in grado di aumentare singificativamente la produzione di anticorpi specifici. Solo sperimentazioni su un numero più grande di pazienti potranno però accertare se sia o meno efficace anche nell’uomo.


Data ultimo aggiornamento 8 giugno 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: antibiotici, vaccino



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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