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Asma e allergie alle noccioline: un connubio inatteso

I bambini che soffrono di asma dovrebbero essere controllati anche per l’allergia alle noccioline. La coesistenza delle due malattie è infatti molto più frequente del previsto, ma esserne consapevoli potrebbe aiutare a prevenirle entrambe.

A puntare i riflettori sull’argomento sono gli inattesi risultati di uno studio degli specialisti dell’ospedale pediatrico di Toledo (Ohio, Usa) presentati a Denver in occasione dell’American Thoracic Society 2015 International Conference. Analizzando i casi di oltre 1.500 piccoli asmatici gli autori dello studio hanno scoperto che circa uno su dieci aveva alle spalle una storia di allergia alle noccioline. Poco meno della metà (il 44%) era stato sottoposto a test specifici per valutare la presenza di immunoglobuline E, gli anticorpi caratteristici delle reazioni allergiche, e tra questi ultimi solo in poco più di uno su cinque (il 22%) era stata studiata specificamente l’allergia alle noccioline. In più della metà delle famiglie non era invece mai stato nemmeno sospettato che il bambino potesse andare incontro a una reazione allergica.

Questi numeri – hanno commentato gli autori – dimostrano che l’incidenza dell’allergia alle noccioline tra i bambini asmatici è molto più elevata del previsto. Per questo sarebbe sempre il caso di verificarne la presenza. I sintomi dei due problemi sono in parte sovrapponibili e arrivare a una diagnosi senza affidarsi a esami specifici è molto difficile, ma se si è consapevoli della presenza di entrambe le malattie tenerle sotto controllo e prevenire le crisi più gravi può essere più semplice.

 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 25 maggio 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: asma



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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