DIPENDENZE
Un vaccino per sconfiggere l’eroina

Grazie a uno studio pubblicato sul Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics da un gruppo di ricercatori del Norwegian Institute of Public Health di Oslo, in Norvegia, il vaccino contro l’eroina potrebbe essere più vicino. Esperimenti condotti sia su sangue umano che su modelli animali hanno infatti dimostrato che anticorpi monoclonaliGli anticorpi monoclonali sono anticorpi del tutto simili a quelli che il sistema immunitario produce contro i “nemici” (batteri, virus e altro ancora), ma non sono presenti in modo naturale nel nostro organismo. Vengono creati in laboratorio, grazie a tecniche di ingegneria genetica, e sono mirati contro un preciso bersaglio della malattia, identificato dai ricercatori: per esempio, nel caso del Covid, contro la proteina Spike, utilizzata dal coronavirus per entrare nelle cellule e infettarle. Una volta prodotti, vengono fatti moltiplicare in laboratorio, identici, in un numero grandissimo di copie, o di cloni (per questo vengono chiamati monoclonali), e poi immessi nell’organismo del paziente, in genere tramite infusione (endovena). diretti contro il principale prodotto del metabolismo dell’eroina, la 6-monoacetilmorfina (6-MAM), ne bloccano l’ingresso del cervello, annullando gli effetti della droga.
Purtroppo dopo anni di declino l’eroina, una delle droghe più pericolose fra quelle in circolazione, sembra essere tornata protagonista del mercato delle sostanze d’abuso. Una volta entrata nel sangue questa droga viene trasformata molto velocemente in varie sostanze (metaboliti). La 6-MAM è riconosciuta da tempo come il prodotto più importante, perché è quello che passando dal sangue al cervello provoca gli effetti ricercati da chi assume la droga e, in breve tempo, porta alla dipendenza.
Per questo gli esperti hanno pensato di mettere a punto un vaccino il cui bersaglio fosse proprio la 6-MAM. Il loro obiettivo era "sequestrare" la molecola nel sangue mediante il legame con un anticorpo specifico, impedendo così al principio attivo della droga di raggiungere il cervello. Gli esperimenti condotti su sangue umano e di ratti hanno dimostrato che l’anticorpo monoclonale a disposizione dei ricercatori blocca la trasformazione della 6-MAM nelle sostanze in cui viene normalmente convertita nel cervello. A riprova di questo, topi vaccinati con l’anticorpo hanno mostrato un’attenuazione dei comportamenti associati all’assunzione dell’eroina. A tale attenuazione, spiegano i ricercatori, corrisponde una riduzione nei livelli di 6-MAM nel cervello.
Se ulteriori studi dovessero confermare l’efficacia di questo anticorpo, in futuro potrebbe essere messo a punto un vaccino particolarmente utile nel caso delle persone più vulnerabili, come le donne tossicodipendenti in gravidanza. Per il momento, però, solo i vaccini contro la cocaina e la nicotina sono stati già sperimentati negli esseri umani.’
A.B.
Data ultimo aggiornamento 23 luglio 2015
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