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La Scienza? Si racconta meglio disegnandola a fumetti

È possibile raccontare in modo semplice e divertente, anche attraverso l’uso dei fumetti, argomenti scientifici complessi? Sì, secondo la Fondazione IBSA, che dal 12 al 17 novembre organizza a Lugano, negli spazi di Villa Saroli, in viale Franscini 9, una settimana dedicata alla divulgazione scientifica, in collaborazione con la Sezione dell’insegnamento medio del DECS (Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport). Titolo del progetto: Let’s Science!, ovvero "Facciamo scienza!". Numerose le iniziative previste per gli studenti delle scuole medie ticinesi, ma anche per i loro insegnanti e per il grande pubblico. Tutto (o molto) ruoterà intorno all’uso dei fumetti, come strumento ideale per entrare nelle profondità della Scienza in modo gioioso (ma corretto).

Ecco, nel dettaglio, gli eventi:

MOSTRA -  Dal 12 al 17 novembre (orario 8-18, ingresso libero), verrà esposta nella Limonaia di Villa Saroli una selezione dei disegni preparati dalla Scuola Romana dei Fumetti per la collana di libri I ragazzi di Pasteur (Carocci editore), che la Fondazione IBSA ha realizzato in collaborazione con l’Istituto Pasteur Italia. Ogni volumetto (sono 11 in tutto) affronta un tema scientifico diverso (dalle cellule staminali al sistema nervoso), con alcune pagine scritte da specialisti, ma anche con una storia a fumetti sceneggiata dai ragazzi delle scuole medie italiane e, nel caso dell’undicesimo volume, dagli allievi della terza media della scuola di Breganzona.

WORKSHOP PER GLI STUDENTI - Sempre dal 12 al 17, gli allievi di otto classi delle scuole medie ticinesi verranno ospitati a Villa Saroli per una serie di incontri con Antonio Musarò, docente di istologia, embriologia e biotecnologie cellulari all’Università La Sapienza di Roma, e con Monica Montopoli, docente di farmacologia all’Università di Padova. Si parlerà (in modo scientificamente corretto, ma informale) di diversi temi legati all’unità fondamentale di ogni organismo vivente: la cellula e le sue trasformazioni, con un’attenzione particolare rivolta agli stili di vita corretti e all’alimentazione come prevenzione. Ogni workshop sarà introdotto da Davide Paglia, del portale scuolazoo.com. Nella parte finale dell’incontro, un illustratore della Scuola Romana dei Fumetti “costruirà” insieme agli allievi una vignetta per illustrare un messaggio scientifico-chiave tratto dagli argomenti affrontati con gli specialisti, lasciando però il più ampio spazio alla fantasia. 

WORKSHOP PER I DOCENTI - Mercoledì 14 novembre saranno invece i docenti di scienze naturali delle scuole medie a dialogare con il professor Musarò e con la professoressa Montopoli.

CONFERENZA PUBBLICA - Sabato 17 novembre, dalle 10.30 alle 12.30, è previsto un incontro rivolto ad adulti e bambini, con Lucilla Titta (responsabile del progetto SmartFood IEO, a Milano). Tema: “Dalla scienza ai fornelli: sana alimentazione e prevenzione nutrizionale per tutta la famiglia”. Il pubblico potrà porre domande e ricevere rapide “consulenze” pratiche.

TAVOLA ROTONDA - Sempre sabato 17, ma dalle 16.30 alle 18.30, Giovanni Pellegri (L’ideatorio, USI, Lugano), Lucilla Titta, e le oncologhe Adriana Albini (Università Bicocca e IRCCS MultiMedica - Milano) e Maria Cristina Marini (IOSI/EOC, Lugano), interverranno a una tavola rotonda sulla prevenzione dei tumori attraverso l’alimentazione e gli stili di vita. Come già durante la conferenza pubblica della mattina, le persone presenti potranno interagire con gli esperti. 

Nell’ambito dell’evento verrà inoltre presentata la futura collana di libri che si chiamerà Let’s Science!, realizzata dalla Fondazione IBSA con la collaborazione della Sezione dell’insegnamento medio e il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole ticinesi. Anche nel nuovo progetto, i volumi verranno pubblicati dall’editore Carocci, e i disegni saranno eseguiti dalla Scuola Romana dei Fumetti, sulla base di sceneggiature create dai ragazzi, insieme ai docenti e ai ricercatori, in massima parte provenienti da enti e istituzioni ticinesi.

«Siamo convinti che sia possibile trovare un modo piacevole per interessare i ragazzi agli argomenti scientifici, pur utilizzando fonti serie e verificabili - ribadisce Silvia Misiti, direttrice della Fondazione IBSA. - Let’s Science! è la naturale prosecuzione di un percorso iniziato due anni fa con i primi libri a fumetti, e poi con una mostra e diverse altre iniziative a Milano nel gennaio scorso. Adesso abbiamo deciso di allargare l’orizzonte al Ticino, che è la nostra terra (la Fondazione IBSA ha sede a Collina d’Oro) e che possiede una forte vocazione per la Ricerca scientifica, come dimostrano i numerosi centri presenti sul territorio e l’arrivo della nuova Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana. La collaborazione con la Sezione dell’insegnamento medio si protrarrà per tre anni, e noi ci impegneremo con tutte le nostre migliori energie per aiutare i ragazzi e i docenti a entrare sempre più intensamente nel mondo della Scienza e della Ricerca».

Commenti soddisfatti anche da parte di Nicolò Osterwalder, consulente didattico della Divisione scuola per le scienze naturali. «Il progetto Let’s Science! - spiega - si inserisce molto bene all’interno delle strategie didattiche per l’insegnamento delle scienze naturali nelle scuole medie ticinesi, che è indirizzato ormai da tempo verso un forte collegamento con il territorio. Gli studenti potranno venire a contatto in modo diretto con i ricercatori che lavorano in Ticino, e insieme a loro prepareranno i nuovi libri a fumetti. Sarà un’occasione importante per contestualizzare meglio le scienze naturali e la loro ricaduta nella vita di tutti i giorni, ma anche per avere testimonianze dirette su come “funziona” un istituto di ricerca. Tutto questo potrà aiutare i ragazzi ad avere le idee più chiare anche quando dovranno scegliere la professione per il futuro».


Data ultimo aggiornamento 14 novembre 2018
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: Ente Ospedaliero Cantonale, Fondazione IBSA, Giovanni Pellegri, Lugano, Ticino



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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