Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Il caldo generato dalle attività antropiche uccide. Ma il verde urbano mitiga gli effetti

Nel 2022, l’aumento di temperature causato da attività umane ha provocato, solo in Europa, oltre 38.000 morti, con una prevalenza negli ultraottantenni e tra le donne. In attesa dei dati sugli ultimi due anni, che non si annunciano di certo migliori, quelli relativi a una delle estati più calde degli ultimi decenni fanno segnare quindi un record, e mostrano che il 56% degli oltre 68.000 decessi è stato provocato da eccesso di calore direttamente attribuibile a cause antropiche. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su npj Climate and Atmospheric Science dai ricercatori dell’istituto ISGlobal di Barcellona, nel quale è stato preso in esame l’andamento delle temperature di 35 paesi della zona europea tra il 1880 e il 2022 e sono stati poi confrontati i decessi che si sarebbero dovuti verificare se le temperature fossero rimaste stabili con quelli che sono stati effettivamente registrati. Tra il 2015 e il 2021, una percentuale variabile tra il 44 e il 54% dei decessi totali, pari rispettivamente a 19.000 e 28.000 morti, è stata causata dal caldo di origine umana, ma nel 2022 il numero si è impennato del 40%, per arrivare appunto a oltre 38.000 decessi, con numeri particolarmente preoccupanti in tutti i paesi dell’Europa del Sud.

A questi numeri risponde indirettamente una metanalisi che riguarda i benefici del verde urbano, indicato anche tra gli obbiettivi dell’agenda dell’ONU per lo sviluppo sostenibile 2030 come strumento imprescindibile per rendere  i centri urbani più vivibili, e più resilienti all’aumento delle temperature esterne. Come illustrato su BMJ Open dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine, i dati che emergono da 12 studi condotti tra il 2000 e il 2022 in paesi e città anche molto diversi come Hong Kong, il Vietnam, l’Australia, gli Stati Uniti, il Portogallo mostrano, con chiarezza, che la presenza di parchi, aree verdi, alberi e giardini è associata a una diminuzione dei decessi da caldo, particolarmente evidente tra le fasce di popolazione più vulnerabili come quella degli anziani, sia perché aiuta a tenere le temperature più basse, sia perché in generale assicura una condizione psicofisica migliore. Inoltre, il verde urbano protegge il benessere psicologico dei cittadini, proteggendoli da uno degli effetti del caldo eccessivo, quello sull’umore.

Ogni iniziativa finalizzata ad aumentare la quantità di vegetazione nei centri urbani va dunque sostenuta con forza, concludono gli autori.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 15 novembre 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA