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Bere tè caldo va sempre bene. Tranne quando la tazza è rimasta sotto il sole

Bere tè va sempre bene, perché il tè contiene numerosi composti benefici i cui effetti sono noti. Ma non bisognerebbe farlo quando la tazza è rimasta sotto il sole, perché le radiazioni ultraviolette, a contatto con la bevanda, hanno un effetto imprevisto, e non positivo: generano radicali liberi pericolosi. Lo hanno dimostrato i ricercatori dell’Accademia delle scienze cinese di Pechino, che in uno studio pubblicato su PNAS Nexus hanno illustrato i risultati dei test effettuati in laboratorio, in condizioni che riproducevanio l’irraggiamento solare.

Cò che hanno visto è infatti che il principio attivo principale del tè, l’epigallocatechina gallato o EGCG reagisce producendo, oltre ai già noti radicali liberi di idrogeno o •Hradicali liberi idrossili o •OH, altamente reattivi e capaci di danneggiare il DNA. E la reazione avviene anche quando sono assenti tracce di metalli che, in teoria, potrebbero agire da catalizzatori, accelerando e amplificando i passaggi chimici. Inoltre, come già noto, i ricercatori cinesi hanno confermato che questi radicali, specie chimicamente molto instabili e quindi molto reattive, inducono danni specifici, se messi a contatto con cellule umane in coltura: in particolare, al DNA

Lo studio è uno dei primi a mostrare un simile effetto e, di conseguenza, gli autori sottolineano come sia necessario condurre ulteriori ricerche, per valutare esattamente il fenomeno, e definire tutte le variabili (per esempio, l’intensità dell’irraggiamento, i tempi di esposizione, il tipo di tè e la sua concentrazione e così via) e i suoi possibili effetti.

Nel frattempo, è meglio non bere tè rimasto sotto il sole.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 29 aprile 2024
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