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Le plastiche a contatto con il cibo possono contenere migliaia di sostanze pericolose

Probabilmente, in futuro non ci saranno quasi più involucri e confezioni in plastica per gli alimenti come quelli utilizzati oggi, perché è sempre più chiaro che la plastica o, per meglio dire, i numerosi polimeri con i quali sono realizzati i materiali usati, migrano nel cibo ed entrano nell’organismo, con effetti ancora in gran parte da comprendere. Ma poiché le plastiche ne contengono moltissimi, il rischio è certo.

Una conferma, del resto, arriva da uno studio condotto in Norvegia, che ha fatto emergere una realtà inquietante. I ricercatori della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim hanno infatti analizzato 36 materiali provenienti da cinque paesi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Corea del Sud, Germania e Norvegia, e trovato centinaia di sostanze diverse. Come riferito su Environmental Science & Technology, in un solo materiale ne hanno trovate poco meno di 10.000 (9.936), e hanno scoperto e caratterizzato 11 assortimenti di diverse molecole che sono noti per avere un effetto negativo sul metabolismo. Inoltre, decine delle sostanze isolate hanno un’azione sul sistema endocrino, e sono quindi “perturbanti” o “distruttori” endocrini, come vengono definiti quei composti che alterano i cicli ormonali, con ripercussioni su tutto l’organismo. Ciò spiega perché, anche se ci sono ancora pochi studi specifici, sia indispensabile e urgente mettere a punto materiali per l’imballaggio e il confezionamento molto più sicuri di quelli attuali per la salute umana. Nel frattempo, è meglio evitare di consumare alimenti e bevande conservati nella plastica, o comunque a contato con materiali plastici (per esempio con pellicole e simili) tutte le volte che sia possibile.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 1 maggio 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


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