Notice: Undefined index: privacy in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/top/privacy_advisor.php on line 1

Questo sito utilizza cookies tecnici (Google Analytics) per l'analisi del traffico, senza scopi commerciali; proseguendo la navigazione ci si dichiara implicitamente d'accordo all'uso dei medesimi Ok, accetto

Il primo trapianto di cellule staminali
per curare il morbo di Parkinson

Per ora è stato operato solo il primo paziente, ma se tutto andrà come sperato, alla fine saranno otto in tutto i partecipanti alla prima sperimentazione nell’uomo di un trapianto di cellule staminali direttamente nel cervello, fatto allo scopo di rigenerare almeno in parte la zona che muore nella malattia di Parkinson, chiamata substantia nigra.

Ne ha dato notizia lo Skåne University Hospital, in Svezia, che da anni lavora a questo progetto, giunto alla prova decisiva insieme a quello di Cambridge, in Gran Bretagna, dove saranno trattati alcuni dei sette volontari. Il paziente, un uomo con un Parkinson a un livello di gravità medio diagnosticato da una decina di anni, ha ricevuto una soluzione di cellule staminali embrionali prodotte da un’azienda, standardizzate (particolare importante, se si pensa a una terapia per tutti) in una zona larga appena 4 millimetri, raggiunta con strumenti chirurgici appositamente studiati, e secondo un a procedura messa a punto sui modelli animali e poi approvata dall’Agenzia svedese per la sicurezza dei farmaci.

Ora ci vorranno anni per verificare se le staminali hanno attecchito, si sono differenziate e hanno sostituito quelle perse, assicurando un ripristino di funzioni (per esempio motorie) o, quantomeno, un rallentamento della progressione della neurodegenerazione. Per il momento, comunque, il paziente 1 è stato dimesso e sembra stare bene. Gli altri dovrebbero essere operati nel giro di poche settimane.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 10 marzo 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA