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La permanenza negli spazi naturali aiuta
a tutte le età, anche quando è solo virtuale

La permanenza negli spazi verdi, nella natura, il cosiddetto Forest Bathing, fa bene allo sviluppo cognitivo dei bambini e migliora anche le dinamiche familiari, esercitando effetti positivi su tutto il nucleo. E per gli adulti che non hanno accesso a un giardino, a un parco, a un bosco, ma si trovano in condizioni di stress, anche la realtà virtuale “verde” può essere di grande aiuto.

Confermano, in contesti assai diversi, la grande importanza degli ambienti naturali sull’equilibrio epsicofisico due studi usciti a pochi giorni di distanza l’umo dall’altro.

Nel primo, pubblicato su Children Youth and Environments, sono stati analizzati le abitudini e la localizzazione di 435 famiglie che avevano preso parte a un grande studio chiamato STRONG KIDS , finalizzato a capire meglio l’alimentazione e l’obesità infantili. Le famiglie vivevano in contesti molto diversi, e il risultato è stato che i bambini di due anni che avevano accesso regolare almeno a un giardino domestico, meglio se con sabbia per giocare, avevano uno sviluppo delle capacità cognitive migliore di quello dei bambini che non disponevano di un giardino, mentre la vita in una fattoria, per i bambini di 4-5 anni, era associata a un migliore sviluppo della vita affettiva e delle relazioni sociofamiliari, che caratterizzava anche gli adulti, probabilmente perché la vita rurale facilita una vicinanza più stretta. Anche l’equilibrio generale della famiglia beneficia dell’accesso al verde. Il consiglio è quindi quello di incoraggiare sempre la permanenza all’aperto dei bambini, soprattutto per quelli più svantaggiati, che spesso non ne hanno una facilmente disponibile.

Il secondo studio, uscito sul Journal of Environmental Psychology è stato invece incentrato sugli effetti di una simulazione del Forest Bathing con la realtà virtuale in persone stressate. A tale scopo, gli autori hanno prodotto in video a 360° con la più grande foresta di abeti di Douglas d’Europa, la riserva naturale Sonnenberg, in Germania, completo di suoni e profumi (le essenze degli abeti). I 130 partecipanti, sottoposti prima a immagini stressanti, hanno sperimentato sia il video completo sia le sue versioni ridotte, che stimolavano solo uno dei sensi alla volta.

Il risultato è stato che il video ha attenuato lo stress e migliorato la capacità di concentrazione, la memoria, il tono dell’umore, e la combinazione di tutti gli stimoli è stata più efficace, rispetto alle singole stimolazioni. Anche se saranno necessarie conferme su campioni più ampi e in situazioni di vario tipo, il Forest Bathing virtuale potrebbe apportare benefici, in caso non si riesca a effettuarne uno reale. Strumenti di questo tipo potrebbero essere utili per esempio nelle grandi città o in situazioni come una permanenza in ospedale, in cui andare nei boschi non è possibile.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 18 luglio 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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